Alt-F4 #6 - Purple Goop 25-09-2020
tradotto da Frank_si_narra
Ciao e benvenuti alla sesta edizione del blog settimanale organizzato dalla comunity di nome Alt-F4! Questa settimana, leggerete dell’infermità mentale di arrow in my gluteus maximus e del suo raycasting engine, mentre stringweasel terrà una lezione di storia su come i biter una volta interagivano nello sviluppo e la produzione scientifica, e psihius ci consiglia una recensione di Factorio che dovrebbero guardare sia i nuovi arrivati, sia i veterani del gioco.
Facto-RayO v2.0 arrow in my gluteus maximus
Quasi un anno e mezzo fa, rilasciai sulla comunity di Factorio un raycasting engine. Ma non rispecchiava le mie aspettative al lancio, quindi ho iniziato subito a lavorare ad una versione migliorata.
Poco dopo essermi messo a lavoro dovetti fermarmi alcuni mesi per cause personali, come ad esempio finire di conseguire il mio master. Dopo il piccolo iato di qualche mese, ho però iniziato a caricare i video sul progresso dell’engine sul mio secondo canale YouTube.
La prima cosa su cui ho lavorato è stata uno schermo migliore. Usare le lampade del gioco era troppo limitante, le ho quindi eliminate in favore di un display basato su nastri trasportatori. Secondo poi, ho implementato un modo per scalare le texture. Una tabella di ricerca parallela è bastata a risolvere il problema. La dimensione delle texture dipende quindi da quanto velocemente si riesce ad iterare con tutti i pixel della tabella. Ogni tre tick hanno luogo 256 ricerche parallele per determinare qual’è la prossima riga di pixel da mostrare. Infine ho miglioraro anche gli altri componenti.
Tutto ciò ha portato ad un design significativamente più compatto, con più fedeltà, e, cosa più importante, da cui sarà più facile partire per future espansioni. Parlo più approfonditamente della nuova versione nel mio video su YouTube:
Piccolo aneddoto: Questo e tanti altri miei video precedenti, sono stati registrati interamente mediante screenshot in-game. Si arriva ad un totale di più di 12.000 screenshot di circa 20 MiB l’uno. (Il più grande arrivava a 77 MiB)
Questa tecnica di registrazione ha alcuni vantaggi:
- Mi permette di registrare ad una risolzuione maggiore di quella del mio stesso schermo, e gli screenshot in-game hanno anche l’anti-aliasing.
- La registrazione rimane scorrevole indipendentemente dagli UPS a cui Factorio sta andando, siccome la registrazione rallenta o va più veloce ‘automaticamente’ per essere sempre uguale.
- Mi permette di fare altre cose al computer mentre registro, incluso risolvere piccoli bug dell’engine mentre è in funzione. Se avete notato che durante la dimostrazione non tutti i colori disponibili sono a schermo per la stessa quantità di tempo, quello sono io che cambio i timing mentre l’engine è in funzione.
- Mi permette di cominciare e smettere di registrare quando voglio e senza problemi.
Per chi desiderasse scaricare la mappa e dare un’occhiata in-game, puoi farlo cliccando qui.
Archivi di Nauvis: Quanta Strada Abbiamo Fatto stringweasel
I giocatori conoscono e amano Factorio per le sue semplici, ma profonde, meccaniche di gioco, e la caratteristica dipendenza da esso che dura per utta la vita. Ma Factorio non è sempre stata la macchina ben oleata che è ora. Ci sono voluti anni di duro lavoro, dedizione, e comunicazione da parte degli sviluppatori per regalare questa gemma al mondo.
La mia speranza è di riuscire a documentare parte del viaggio che ha portato al risultato finale per far capire ai novizi la quantità di lavoro necessaria per compiere un’impresa del genere, ma anche per stuzzicare la nostalgia di alcuni dei più fedeli veterani fra noi.
Ci sono molti aspetti del gioco che vorrei riesplorare, come gli antichi splitter a priorità, tunnel corti per nastri trasportatori, la perdita di compressione data dalle curve dei nastri trasportatori, e molti altri. Potrei parlarne per ore. Ma per questo primo post, c’è sempre stata durante i miei sei anni da giocatore una cosa che secondo me spiccava fra tutte.
Artefatti Alieni: Una Primitiva forma di tecnologia
Credo che se ci sia una cosa che le persone ricordano con affetto, ma che non vorrebbero mai venisse reintrodotta, sono gli Artifatti Alieni. I veterani la chiamavano Purple Goop (melma viola) o Purple Orb (sfere viola). Pensare a quegli artifatti ci fa sorridere di nostalgia, ma basta chiudere un momento gli occhi — per ringraziare gli sviluppatori di non dover più avere a che fare con quei cosi.
Prima della Research Revolution™ della 0.15 c’erano solo 4 science pack. I primi tre, Rosso, Verde e Blu, erano molto simili a quelli che troviamo ora, ma quello Viola era chiamato Alien Science Pack. Questi famigerati science pack erano costruiti a partire dagli Artefatti Alieni, ottenibili solo distruggendo le basi dei biter.
Curiosamente, in versioni ancora più vecchie del gioco, l’oggetto aveva un aspetto differente — potreste riconoscerlo in quanto è rappresentato nella tag degli sviluppatori su /r/factorio. Alcuni dicevano gli sembrasse familiare. Altri che fosse stato preso da un altro universo. Ad altri ancora sembrava … vivo.
Ad ogni modo, ciò significava che la tutte le fabbriche avevano enormi linee di produzione per i tre science pack automatizzabili, e una (solitamente sola) macchina assemblatrice che trasformava i resti alieni in scienza. Quasi tutti amavano uccidere i biter per poter costruire un nuovo avamposto per il ferro, il che significava che tipicamente c’era abbastanza melma a giro per la mappa lasciata per terra. Ma magari era proprio mentre stavi litigando con le raffinerie di pertolio e ti serviva velocemente di sbloccare la prossima tecnologia, che esaurivi gli science pack viola. A questo punto realizzavi velocemente che non ci fosse nessun modo per automatizzarli! Ne derivava che per sbloccare ogni nuova tecnologia dovessi obbligatoriamente andare in campo aperto a fare casino.
Un giorno sì e l’altro pure, eri in giro a distruggere nidi di biter e a raccogliere i loro resti, e solo per il bene della scienza. Lanciavi cospicuamente le granate avvelenate ad ogni orda di nemici (dimenticandoti ovviamente le difese laser a casa). Diventava una battaglia estenuante, ma dovevi farlo perché The “Factory Must Grow!”, no? Iniziavi a sentirti in colpa verso i biter, ma la convivenza non era un’opzione. L’unico modo per progredire era di radere al suolo ogni cosa che ritenevano cara.
Poi /u/theLV2 ci ha graziato con quest’opera d’arte che ci ha aperto il cuore. Un pensiero così duro e al contempo dolce da tenermi ancora sveglio la notte.
La miglior recensione di Factorio che abbia mai visto! psihius
Mentre navigavo nei meandri di youtube, ho trovato una nuova recensione di Factorio, fatta da MandaloreGaming. Essendo l’individuo curioso che sono, mi fa piacere vedere cosa hanno gli altri da dire sul gioco. A volte si riescono a trovare delle vere perle, e questo è uno di quei casi. Dico solo che è la confessione di chi soffre di dipendenza; le battutine fra le righe e le citazioni al gioco sono davvero tante e di nota. Divertitevi!
P.S. La sezione dei commenti del video è a dir poco esilarante.
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